Un grazie di cuore ad Alba Finzi(1) e a Zijo Ribic, che ci hanno aiutato a praticare un esercizio difficile perché, come entrambi ci ricordano, richiede impegno e fatica: trovare l'energia per continuare a ricordare e a vigilare il presente, affinché la prepotenza dei violenti non si organizzi e non si diffonda, generando tragedie.
Alba Finzi ha fatto rivivere davanti agli occhi dei nostri studenti quella mattina del 1938, in cui lei, allora studentessa quindicenne iscritta al primo anno delle superiori, venne convocata dal Preside, per sentirsi notificare l'immediata espulsione dalla scuola - da ogni scuola - perché ebrea. E poi il ritorno in classe, e il senso di vergogna nel riporre i libri in cartella, sotto gli sguardi curiosi delle compagne e il silenzio del professore, ritto in piedi a braccia incrociate; e infine il ritorno a casa, con l'angoscia di come dirlo ai propri genitori, quasi fosse una colpa. Era solo l'inizio di una tragedia, che dopo l'otto settembre del 1943 sarebbe giunta agli arresti, alle retate, alle deportazioni senza ritorno.
Zijo Ribic, bosniaco di etnia Rom, ci ha portato invece in Bosnia, nei territori del massacro in cui si è dissolta negli anni 90 la Jugoslavia.
Zijo nel 1992 era un bambino di 7 anni, quando una banda di paramilitari serbi piombò sul villaggio in cui viveva con la famiglia. Zijo racconta storie di antica ma attualissima crudeltà: la gente strappata alle case, costretta in file separate (gli uomini da una parte, le donne dall'altra, i bambini lontani) e derubata dei pochi oggetti di valore, la sorella maggiore stuprata, e poi tutti - uomini, donne, vecchi e bambini - caricati sui camion, e portati a morire dall'odio feroce di chi, dopo averli ammazzati, ha usato pesanti automezzi da lavoro per maciullarne i cadaveri nelle fosse comuni ed impedirne ogni possibile futuro riconoscimento.
Oggi Zijo non vuole vendetta, ma giustizia, e lo fa accettando di testimoniare al processo contro i carnefici, presso la Corte Internazionale di Giustizia dell'Aja, mentre in patria si vive ancora in un clima di rancore, di generale diffidenza e di verità da troppi ancora negate.
Due storie, due tragedie, due diverse generazioni. E una domanda: quanto siamo immuni noi, oggi, da quei veleni di odio, da quelle tragiche aspirazioni alla "omogeneità etnica"?
Un grazie va inoltre alle alunne Sabina Backholdina (violino), Giulia Enzo (pianoforte), Alessia Oggiano (voce), Federica Riosa (flauto traverso), Elena Sauri (percussioni) ed al prof. Stefano Gavagnin (chitarra, voce e coordinamento), che hanno accompagnato ed arricchito la manifestazione con una splendida ed intensa esibizione musicale, nata dal loro impegno e dal loro talento, che fa rinascere l'esperienza del gruppo musicale del Gritti, al quale auguriamo ogni successo e soddisfazione.
Un ringraziamento particolare, infine, va alle proff. Maria Chiara Rossi e Sandra Moretti, per il loro prezioso contributo.
La presenza di Zijo Ribic è stata resa possibie dall'impegno del Centro Pace dell'Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Venezia, in collaborazione con la Fondazione Alexander Langer Stiftung di Bolzano.
La manifestazione si è svolta sotto il patrocinio della Provincia di Venezia, rappresentata in sala dall'assessore provinciale all'istruzione Claudio Tessari.
(1) Alba Finzi è mancata il 12/07/2014