Il Centro Donna del Comune di Venezia, che per noi ha i volti amici di Francesca Michieletto e Laura Miotto, oltre a quelli dei vari operatori del Teatro dell'oppresso che si sono alternati anno dopo anno nei laboratori delle Ferite invisibili, è ormai di casa al Gritti da qualche anno.
Quest'anno, accanto ai tradizionali laboratori teatrali, che hanno coinvolto le terze D ed E, ci è stato proposto un laboratorio finalizzato alla costruzione di un brano musicale, che parlasse in qualche modo della violenza e delle discriminazioni nei confronti delle donne, attraverso la musica, perché l'idea, espressa finora col corpo, entrasse anche “nelle orecchie” di chi ascolta.
L'opportunità è toccata alle ragazze e ai ragazzi della III C Tur. che avevano già partecipato vivacemente ad un laboratorio l'anno scorso.
In una dozzina di ore, sotto la guida di Andrea Zucaro – cantautore e musicista veneziano – hanno ascoltato canzoni e discusso su come è fatta una canzone. Su come, in una canzone, si può parlare di violenza e di vita. Hanno creato collettivamente un testo e una musica, e le hanno interpretate e poi registrate con l'intervento di uno studio mobile di registrazione. Sono diventati per un giorno dei creatori. Ci hanno messo l'anima e questo è il risultato di cui sono – giustamente – fieri.