Circostanza insolita quella che ha riportato Annalisa Menin, ex alunna diplomata nel 2002, sulla cattedra dell’aula magna del Gritti.
Gli ex alunni tornano spesso a salutare professori e compagni o a vendere i libri di scuola. Anche Annalisa ha portato con sé un libro: di diverso c’è che l’ha scritto lei, e l’ha scritto perché l’ha vissuto.
Annalisa è giovane, ma ha molto da raccontare e ha voglia di farlo. Laureata in Commercio estero, da 12 anni vive e lavora a New York, con esperienze presso la maison Valentino, nel ramo finanziario a Wall Street ed in quello immobiliare. Nei sedici anni trascorsi da quando ha lasciato i banchi di scuola del Gritti Annalisa ha allargato i propri orizzonti: la vita le ha offerto esperienze esaltanti, ma anche altre molto dolorose.
Qualcuno ha scritto che le cose vere della vita non si studiano né si imparano, ma si incontrano. Il suo romanzo è una di queste cose vere, e sono tanti gli incontri che vi si leggono: incontri con luoghi, ambienti, persone. Tra questi, quello più importante, con Marco. Che è poi il motivo per il quale il libro è stato scritto.
Annalisa è tornata al Gritti per parlare ad un centinaio di studenti sul tema “Cosa farò da grande”. Ha proposto strategie per vincere il disorientamento del dopo-diploma. Ha raccontato di sé, di come ha affrontato gli stessi interrogativi e le stesse difficoltà con cui oggi devono confrontarsi gli studenti che l’hanno ascoltata. Ma il discorso poi si è ampliato, toccando i temi più intensi del suo romanzo: l’amore, il dolore, la forza di rimettersi in cammino.
È stato un incontro con qualcuno e qualcosa di vero, che ha lasciato nel cuore di tutti un po’ dello spirito con cui Annalisa va incontro alla vita, qualcosa del modo in cui progetta, crea, lotta, cade e si rialza.
Grazie, Annalisa.